Quali sono i bisogni fondamentali dell’uomo?

A parte il nutrirsi per vivere, sono socializzare, costruire nuove amicizie, avere risposte alle proprie domande; perché da sempre l’uomo è stato social, già Aristotele, nel 300 circa, prima di Cristo, lo definiva come “animale sociale”.

Il bisogno in definitiva di comunicare è fondamentale per l’uomo, ed è nello scambio di informazioni che esiste la vera comunicazione.
Oggi la comunicazione “parlata” è stata sostituita da tecnologie ed App sempre più sofisticate. Con l’avvento di internet è cambiato il modo di comunicare. Riusciamo a essere immediatamente o quasi disponibili, possiamo condividere pensieri, suoni, immagini.

L’effetto più importante e singolare della comunicazione su internet è che davanti ad uno schermo, riusciamo ad aprirci di più, quindi al contrario di quanto possa pensarsi, la comunicazione cosi, risulta più sincera ed autentica, si riesce a rivelare molto di sé, esprimendo le proprie emozioni. Questo perché riusciamo a concentrarci su noi stessi e sulle parole da dire, sulle sensazioni che desideriamo trasmettere, riuscendo a portare a qualcosa di autentico anche sul piano di una sintonia intellettuale o sui veri valori della vita.

È questo il bello della tecnologia, quel qualcosa che noi consideriamo freddo, meccanico, insensibile, riesce a farci esprimere meglio di quanto si possa fare nei rapporti “parlati” perché proprio la mancanza di alcuni sensi ne acuisce altri e ci si sente come “protetti” perché di fronte ad uno schermo.

Ma c’è chi in malafede usa i network per dare si se un’immagine diversa, distorta da quella reale. Ci si ritrova cosi sui social profili cosiddetti fake.

Ma cosa spinge una persona a crearsi una falsa identità?

Costruire un altro noi, un Avatar, permette di mostrarci migliori di quello che pensiamo di essere, modificare i nostri curricula lavorativo può avere maggiore risonanza ed importanza o maggiore potere seduttivo.
Il cosiddetto “Effetto Proteus” nasce quando si elabora un profilo falso e non si riesce a smettere di mentire e questo col passare del tempo, genera una tale immedesimazione, da essere quasi una dipendenza, da influenzare la vita reale.

Ma ci si può difendere o riuscire a scoprire un profilo fake?

Creare un profilo falso è spesso il rifugio di cattive intenzioni quindi si dovrebbe sempre diffidare innanzitutto, di account con nomi particolarmente strani, senza foto o con una foto fasulla, questo è  verificabile.
Nel caso abbiate accettato l’amicizia, osservate bene le foto e se ci sono tag con degli amici, se in comune, potete chiedere informazioni relative al profilo in questione, magari mandando un messaggio in privato.
Se è una bellissima modella o un affascinante uomo a chiedervi l’amicizia, qualche domanda fatevela e insospettitevi subito.
Cercate la persona su google, se ha un profilo professionale, lo troverete sicuramente e potete avere maggiori informazioni sulla sua occupazione, partendo da questo e verificando le foto che troverete, potete scoprire chi sia realmente. Se invece un profilo è reale, troverete foto di una vita vera, incontri di lavoro, tag con gli amici, insomma tantissimi indizi che non fanno dubitare. Perchè maggiore è la trasparenza su Internet, maggiore è la possibilità che un profilo sia autentico, reale e perciò affidabile.

I network, come ha detto papa Benedetto nel 2013, devono servire, se valorizzati bene e con equilibrio, a favorire forme di dialogo e di dibattito che, se realizzate con rispetto ed attenzione per la privacy, ed alla verità, possono rafforzare i legami e promuovere efficacemente l’armonia tra le persone.